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Le opere d'arte presenti all'interno del nostro studio notarile

La collezione d’arte contemporanea dello Studio Notarile Ciro de Vivo comprende circa sessanta opere, quasi tutte prodotte nel nuovo millennio e provenienti da tutto il mondo: dalla Cina all'Africa, dagli Stati Uniti al Sudamerica, dalla Russia a tutta l'Europa, passando, e soffermandosi, anche in Italia.

Il nuovo allestimento è un vero e proprio percorso espositivo che si snoda lungo gli uffici distribuiti sui tre piani del settecentesco edificio nel cuore di Milano. Dalle sale riunioni affacciate sul giardino interno, passando per gli uffici e arrivando agli archivi, la scelta e la distribuzione delle opere è pensata come un racconto che accompagna e sottolinea il significato di ogni ambiente. 

Un gatto dal sorriso sornione fa capolino tra i tetti della Parigi di Michael Wolf salutando il nuovo arrivato da dietro le spalle della receptionist. E' una delle poche ma importanti opere fotografiche della collezione e qui condivide lo spazio con un quadro del camerunense Pascale Marthine Tayou (proprio 'quel' Tayou, che avete probabilmente incontrato a una delle Biennali di Venezia a cui ha partecipato, o a Documenta di Kassel…). 

Qui, l'opera si sviluppa su un collage di documenti: sono pagine di quaderni di scuola sui quali l'artista ha disegnato. Un richiamo al diritto allo studio e alla storia del Camerun, oltre che espressione della meravigliosa semplicità tipica del tratto di Tayou. 

Nella sala d'attesa due figure disegnate da Nicola Villa appaiono sospese perfino sulla tela. Sulla parete di fronte, le stampe nei toni grigi di Mark Steinmetz mostrano anch'esse scene fuori dal tempo: una ragazza, il capo reclino, sembra affidarsi fiduciosa all'attesa.

La sala stipula principale è la 'Sala della Legge' su cui regna Joe Camel - icona pop creata dall'artista cinese Zhou Tiehai - qui travestito da Napoleone nel giorno dell'incoronazione. Intorno a lui altre opere che parlano di misura e giustizia, come il bellissimo uomo vitruviano di Tom Sachs, a critica di Le Corbusier e di un ideale di equità solo apparente.

E così via, sala per sala, ufficio dopo ufficio. L'allestimento, a cura di Giulia Zorzi per Micamera, cerca di tenere conto anche del rapporto che nel corso degli anni le persone impiegate presso lo studio hanno sviluppato con le opere. Perché l'arte vive nella relazione con l'osservatore.

 

La collezione è nata con il notaio Enrico Lainati, che ha acquisito la maggior parte delle opere presenti oggi, scegliendo ogni lavoro singolarmente, sempre seguendo l'istinto, spesso sostenendo artisti poco conosciuti al tempo dell'acquisizione, quasi sempre indovinandone il futuro successo.

Come diceva Jean Renoir, figlio del pittore impressionista: L'arte non è un mestiere, è la maniera in cui si esercita un mestiere.

 

Anche un notaio, quindi, può essere un po' artista.

 

Giulia Zorzi 

micamera.com